RASSEGNA STAMPA

Carmen (Carmen) - Georges Bizet
Libertà!

L'Ape Musicale - Fabiana Crepaldi

02/06/2024

...Stroppa ha già una carriera affermata. Italiana, è alla sua decima produzione di Carmen (la precedente risale al 2021, al Teatro Massimo di Palermo). Va fatto un plauso alla direzione del Municipal per aver dato al pubblico di San Paolo, così lontano dai principali teatri del mondo, l'opportunità di vedere un'artista di questo calibro, che ha calcato importanti palcoscenici in tutto il mondo.

Stroppa ha dato vita a una Carmen sofisticata, in linea con l'idea scenica. È chiaramente una cantante che esplora la partitura, che rispetta il compositore e che non perde un dettaglio. Questo non significa che il suo canto fosse artificiale. Al contrario: il canto di Stroppa trasmette tutta la libertà che Carmen rappresenta. Nella Seguidilla, ad esempio, ha saputo giocare con le parole, con un canto colorato quanto l'orchestrazione di Bizet - e, naturalmente, senza privarci del delizioso e spesso dimenticato staccato in "j'irai danser la séguedille / et boire du Manzanilla".

L'aria delle carte, o dei tarocchi, è il momento in cui Carmen entra in contatto con il suo destino maligno, esplicitando quel destino che si manifesta attraverso le carte spietate, contro cui è inutile lottare. È un momento di rassegnazione o di dramma, a seconda dei gusti dell'interprete. Con il legato, entrambe le opzioni funzionano bene - ma con le note martellate, come spesso si sente, non funziona nulla, è inutile come combattere il destino. Stroppa ha eseguito l'aria con profonda drammaticità, con un senso di tragedia e, fortunatamente, con un legato coerente e un piano iniziale.

Sempre a proposito del canto di Stroppa, c'è un momento del secondo atto che merita una menzione speciale. Don José termina l'aria del fiore con "Carmen, je t'aime!", in pianissimo, e Carmen risponde, sempre in pianissimo, "Non! tu ne m'aimes pas!". Stroppa ha intonato un pianissimo così profondo, così pulito, così sostenuto, che ha inondato la sala...